Un sabato impegnativo!
Capita a tutti di avere certi weekend in cui non si sa cosa fare e altri in cui per un motivo o per l’altro si accavallano impegni su impegni. Lo scorso sabato per me è decisamente appartenuto alla seconda categoria!
La mattina ho fatto un salto al Campus: era infatti il Cal Day, ossia l’open day dell’Università per i ragazzi che intraprenderanno qui i propri studi a partire dal prossimo anno accademico (anno accademico che qui comincia verso metà agosto, ndr). Tra parentesi, “Cal” non è soltanto un generico diminutivo per richiamare la California, ma è proprio il soprannome ufficiale di UC Berkeley (l’unica vera Università della California siamo noi eheh!). Naturalmente Berkeley voleva presentarsi al meglio ai suoi nuovi allievi e alle loro famiglie, quindi tutto è stato organizzato in grande: il sito parlava di circa 400 eventi spalmati nel corso della giornata, tra conferenze, tour guidati, visite ai laboratori e ai musei (compreso ovviamente il mio adorato Tyrannosaurus!) e quant’altro. Come ho specificato, il target non erano soltanto le future matricole, ma proprio le famiglie in generale, e infatti molti degli eventi erano dedicati ai bimbi.
Come noto, tra i miei mille mila interessi c’è l’astronomia e in quest’ambito avevo trovato un paio di iniziative interessanti: una conferenza di presentazione dell’eclissi solare che ci sarà qui negli USA il prossimo 21 agosto e soprattutto l’osservazione al telescopio del sole medesimo, sperando in un cielo terso. Ovviamente mi sveglio e le nuvole avvolgono la Baia, e questo fa scendere abbastanza la libido anche per la conferenza che peraltro era in orario assai mattutino. Date le previsioni del tempo (che per tutta la settimana avevano illuso prevedendo bel tempo per sabato, per poi aggiornarsi a nuvoloso solo il venerdì), avevo preparato un vago piano di riserva, ossia una conferenza energetico-climatica (tutte le altre attività astronomiche erano appunto per bambini). Tuttavia questa mi avrebbe un po’ vincolato con il mio programma successivo e comunque in effetti non aveva molto senso finire col seguire una conferenza sulle cose di cui mi occupo tutti i giorni, probabilmente. Alla fin della fiera mi sono quindi limitato a fare un giro per il Campus, godendomi le bancarelle e il “casino”. Ecco qualche foto della mattinata, cui aggiungo altre foto del campus prese in altri giorni, così giusto per arricchire il quadro:
Tra parentesi, questi ragazzi ci ricordano simpaticamente che tutto il mondo è paese: Guelfi e Ghibellini, Real e Barcellona, Pisa e Livorno, Oxford e Cambridge… Berkeley e Stanford!
Per concludere, vi linko il sito ufficiale della giornata dove potete trovare altre foto e commenti da parte degli entusiasti avventori 🙂
Finito il giro al Campus, mi aspetta la BART: a San Francisco voglio fare un salto alla Marcia per la Scienza e poi sfruttare qualche ora per completare il giro al Fisherman’s Wharf e dintorni che mi era rimasto in sospeso dall’altra volta.
Come forse avrete letto, la March for Science è stata organizzata in molte città del mondo. Obiettivo, ovvio, difendere la scienza, nel senso più generale del concetto. In questa sezione non voglio dilungarmi (ci sono comunque centinaia di articoli in rete; qui il sito ufficiale), ma certamente la considero qualcosa di molto importante soprattutto in questo periodo in cui si mettono in discussione il climate change e le politiche indirizzate a combatterlo, cui si aggiungono i rincoglionimenti generali sui vaccini, la diatriba evoluzionismo-creazionismo che qui in USA è sempre argomento caldo (voglio vedere se saremo capaci di importarlo in Italia…), fino ad arrivare alla discussione sulla sfericità terrestre (che, al di là dei recenti fatti di cronaca, ha più seguaci di quanto si pensi) e così via. Ecco qualche foto.
C’è anche chi ha già trovato il candidato democratico per il 2020… e forse forse non ha tutti i torti: vedremo!
Dedicato ai miei colleghi: naturalmente, citation needed 🙂
Successivamente sono tornato al Fisherman’s Wharf. A proposito: tram milanese stavolta 🙂 I giudizi negativi della guida erano in effetti del tutto legittimi: la zona non mi fa impazzire… Il Pier 39 nel suo essere kitsch era perlomeno simpatico (e naturalmente un saluto ai leoni marini, con immancabile foto del ponte, non poteva mancare!)
Il Musée Mechanique è però molto carino, con la sua raccolta di giochi meccanici ed elettronici dall’800 in poi. Alcune macchine sono davvero sbalorditive, come i “juke-box” di un tempo, ossia pianoforti automatici che eseguivano anche decine di pezzi basandosi su dei nastri di carta forata che fungevano da traccia. Inoltre da ragazzino ero un super fan della sala giochi e alcune “macchinette” (come le chiamavano i miei genitori 🙂 ) sono state un tuffo nel passato!
Da lì poi un salto a Ghirardelli Square (ex fabbrica di cioccolato convertita a centro commerciale) e all’Aquatic Park (con il molo semi-circolare che offre una bella veduta del Golden Gate Bridge) sono d’obbligo. Alla fine la solita mega-coda mi impedisce nuovamente di prendere la cable car, e pazienza. Resta il fatto che le strade di San Francisco son pazzesche!
2 thoughts on “Un sabato impegnativo!”
Ciao sono Alessandra, ho letto l’articolo e voglio farti i miei più sinceri complimenti! Grandissimo!!!!!
Un abbraccio
Grazie mille Ale! 🙂
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