Go Dubs!

Go Dubs!

Dopo il Super Bowl di tre settimane fa, anche questo weekend mi sono dedicato allo sport americano (rigorosamente osservato, s’intende!), e in particolare all’NBA. Stavolta però volevo qualcosa di decisamente più coinvolgente, e quindi…

… ecco che sono andato a vedere i Golden State (Dubs è ovviamente il loro nickname)! Non che sia un super appassionato di basket – lo seguo abbastanza di sfuggita – ma mi ha sempre incuriosito l’idea di assistere a quello che mi immaginavo (ed in effetti è stato) uno spettacolo oltre la semplice partita. Già nel mio precedente viaggio negli Stati Uniti nel 2008 avrei voluto assistere ad una gara dell’NBA, ma purtroppo non riuscimmo a “incrociare” una partita nelle varie tappe del nostro tour. Qui invece non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione, tanto più che ho la fortuna di essere nella zona di quella che è sostanzialmente la squadra più forte (per chi non seguisse, gli Warriors hanno vinto il campionato NBA nel 2015, hanno perso in finale l’anno scorso, peraltro 3-4 dopo essere stati in vantaggio 3-1, e sono in testa anche quest’anno). A questo punto dovrei ricordare che ho sempre “tifato” per i Los Angeles Lakers (grazie al mitico Magic Johnson) e quindi vendermi a San Francisco/Oakland non è che sia il massimo, ma va beh, ovviamente adesso per me esistono solo le squadre della Baia 🙂

Complice il meteo ballerino e la regular season che si sta avviando a conclusione (non vorrei vendere un rene per andare a vedere i play-off), già da qualche settimana avevo cerchiato il rosso la data del 25 febbraio: partita programmata di sabato (cosa non scontata, dato che si gioca tutti i giorni) e contro un avversario non irresistibile (ho scoperto poi che in effetti i Nets sono proprio ultimissimi in classifica, poveri!). Insomma direi perfetto. Trovare il biglietto non è stato difficile e quindi via di BART (il passante/metro della Baia): in 20 minuti da Berkeley sono alla fermata Coliseum. Questo è in effetti il nome dello stadio di football/baseball, che sta proprio accanto al palazzetto, il tutto ovviamente per ottimizzare: potete immaginare il parcheggio grande come la provincia di Bergamo, più o meno.

Comunque, immancabili i controlli di sicurezza, ma molto meno pressanti di quanto mi aspettassi. L’atmosfera è infatti super tranquilla, e anche sugli spalti sono tutti tranquilli: tutti si guardano la partita, ridono, scherzano e magnano (soprattutto magnano 🙂 )

Sullo spettacolo, non mi sbagliavo. Naturalmente si parte con l’immancabile inno, eccone un piccolo estratto:

Segue una sobria (!) presentazione e via con la partita!

Naturalmente ogni tie-break è una buona occasione per balletti, gare di canestri per fortunati spettatori e quant’altro: non ci può essere un solo nanosecondo senza che avvenga qualcosa. Niente kiss cam, però. E per fortuna, dato che ero affiancato da coppie!

Alla fine ovviamente Golden State vince… Anzi… Alla fine ovviamente vinciamo (scandaloso eheh): il punteggio finale è 112-95, ma la partita è stata condotta in totale scioltezza, praticamente giochicchiando senza ansia per tutti i 48 minuti. E per gli appassionati: sì, Stephen Curry (la stella della squadra) fa veramente cose spettacolari!

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