Seminario con “sorpresa”

Seminario con “sorpresa”

Qui a Berkeley – come senz’altro nelle altre migliori università americane – ci sono un sacco di cose fighissime che importerei nelle università italiane. Tra queste, però, sicuramente non ci sono le scene tipo quella di oggi.

Seminario su Robust decision making e deep decarbonization. Verso la fine entra un incaricato dell’Università che consegna al responsabile un alert della polizia di Berkeley: pare che un sospettato di rapina, presumibilmente armato, si stia aggirando nei pressi dell’Unit 1 (uno degli edifici residenziali per gli studenti nei pressi del Campus), si invita pertanto la popolazione a chiudersi in casa o tenersi alla larga da quella zona.

Belle cose! L’atmosfera però è piuttosto “leggera”, non c’è assolutamente panico: l’incaricato non ha l’aria preoccupata e anche il professore la prende abbastanza sul ridere. Immagino subito che sia una situazione, se non di routine, comunque non particolarmente rara, nella quale, per di più, è possibile ci sia molto più scrupolo e zelo del necessario (meglio così, ben inteso). Peraltro il sistema è molto collaudato, perché a tutti arrivano SMS, mail e quant’altro da parte dell’Università. Comunque, a ogni buon conto tutti prendono nota e danno segno di non volersi andare a cercare guai, il tutto mentre già si sente l’elicottero svolazzare alla ricerca del sospettato.

In tutto questo, potete immaginare la classica scena da cartone giapponese di quel ricercatore che si era imposto per una buona volta di tornare a casa in orari umani – ossia poco dopo il seminario – ma che, ahilui, abita molto vicino all’Unit 1 🙂 Poco male, si torna in ufficio in conformità ai miei standard orari!

Come vedete dai tweet della polizia, la situazione torna comunque ben presto alla normalità, anche se non vengono forniti ulteriori dettagli: che fine avrà fatto il sospettato? E soprattutto esisteva veramente? O meglio, per esistere immagino esistesse, ma dico: era davvero un rapinatore, armato, insomma un bad guy in fuga? Chi lo sa: a sera non si trovavano ulteriori notizie in rete.

Comunque sia, a quanto pare un aneddoto di questo tipo diciamo molto americano (anche se per fortuna molto molto soft) non poteva mancare nel mio bagaglio di esperienze qui a Berkeley. Naturalmente, va anche bene non andare oltre 🙂

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