Giorno del Ringraziamento

Giorno del Ringraziamento

Come avevo anticipato nel post di Halloween, ero curioso di vedere come sarebbe stato il Giorno del Ringraziamento qui in terra americana. In particolare, confidavo in una bella reunion del gruppo di Italiani, ma naturalmente ogni evento sarebbe andato bene.

Anzitutto c’è da dire che questa è una delle feste più sentite dagli Americani, probabilmente più sentita del Natale stesso, essendo infatti la vera festa in cui ci si ritrova in famiglia per celebrare. Per questo motivo, già dal mercoledì (cioè il giorno prima del Giorno del Ringraziamento) Berkeley si era praticamente spopolata: tutti gli studenti (perlomeno quelli americani) erano rientrati a casa per passare le Feste in famiglia fino alla domenica. Dico Feste abbastanza letteralmente: già da giorni si vedevano appunto annunci di Buone Feste, il che, a fine novembre, faceva abbastanza strano all’occhio italiano abituato a entrare in questo clima solo il Giorno dell’Immacolata (o a Sant’Ambrogio a Milano).

Sfortunatamente alla fine non è stato organizzato un vero big event da parte del gruppo “storico” degli Italiani a Berkeley e quindi mi ero accordato con Riccardo, uno dei miei amici di qui, per partecipare ad un ritrovo presso altri suoi conoscenti a San Francisco.

Nel frattempo, il mercoledì sera ero andato alla mia cara vecchia International House, che aveva organizzato una cena di gala a base ovviamente di tacchino e altre pietanze tipiche autunnali (zucca, patate dolci & co.). Visto che notoriamente del doman non v’è certezza, mi ero detto: intanto partecipo a questo bell’evento, e poi per domani si vedrà. Purtroppo non ho fatto fotografie, ma alla fine non c’era granché da fotografare (niente tacchino reale in bella mostra, o cose del genere). Lì tra l’altro ho incrociato uno dei ragazzi italiani che avevo conosciuto nel corso dei vari eventi dei connazionali in questi mesi: una chiacchierata nella Great Hall davanti al camino mi ha riportato con la mente a quanto risiedevo qui in estate… beh, a parte il camino accesso 🙂

Il giorno dopo ho avuto conferma che partecipare alla cena all’International House aveva avuto il suo gran perché. Riccardo infatti mi informa che il numero di invitati/imbucati all’evento di cui mi parlava era tale da non consentire accesso fisico alla casa in cui era organizzato. Sicché gli amici degli amici erano gentilmente invitati a trovare altre soluzioni. Maledizione… e io che avevo anche rinunciato ad un altro evento con i colleghi del dipartimento!

Ma pazienza, ormai sono abituato a questi contrattempi. Peraltro il giorno successivo, mentre a quanto pare tutta Italia si stava appena riprendendo dai folli acquisti del Black Friday, con Riccardo stesso abbiamo rimediato preparandoci una cena italianissima a base di pasta al pomodoro… contro la quale non c’è tacchino che tenga 🙂

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