Monterey Bay e Silicon Valley

Monterey Bay e Silicon Valley

Mentre sto ancora sbollendo la delusione per la Juve, mi butto nella scrittura e vi racconto dello scorso weekend che è stato, come il precedente, all’insegna dei tour fuori dalla Baia (di San Francisco) in compagnia di Sara. Questa volta, però, la nostra escursione è stata più ridotta rispetto al weekend precedente: Sara aveva l’aereo sabato pomeriggio e io non volevo/potevo prendere altre ferie, e quindi mi sarei liberato per il pranzo di venerdì. Abbiamo così pensato di fare un’escursione nella Monterey Bay (un centinaio di miglia a sud di San Francisco), per poi passare dalla Silicon Valley sulla via del ritorno.

Naturalmente la strada che seguiamo all’andata è la mitica California State Route 1, chiamata anche Pacific Coast Highway o Highway 1, che per l’appunto è l’autostrada che corre lungo la costa della California e che ovviamente regala delle belle viste panoramiche, come potete vedere.

La prima tappa è Santa Cruz, cittadina che si trova all’estremità settentrionale della Baia di Monterey e che è tra l’altro una delle dieci sedi dell’Università della California. Prima di fare un salto in centro, ci tengo a dare un’occhiata al campus (per fare ovviamente un confronto con Berkeley) e devo dire che rimango abbastanza stupito e incuriosito dal fatto che questo si sviluppa perlopiù all’interno del bosco sulle colline alle spalle della cittadina. Immaginate di percorrere una strada di montagna per raggiungere una località di villeggiatura e di trovarvi l’edificio di ingegneria, poi dopo mezzo chilometro le residenze degli studenti, poi dopo una curva la sede degli studi letterari e così via!

Il centro di Santa Cruz è sostanzialmente individuato dal luna park, chiamato Santa Cruz Beach Boardwalk, che si trova in riva all’oceano e che tra l’altro – come si scopre su Wikipedia – è il parco di divertimenti più antico della California (è del 1907). Il posto fa molto film americano, ma complessivamente, devo dire, non è granché.

Bagnati i piedi nell’oceano (ovviamente Sara, non di certo io 🙂 ), partiamo alla volta di Monterey, che è di fatto lo speculare di Santa Cruz, ossia si trova all’estremità meridionale del golfo.

Sosta per il tramonto sull’oceano…

… e infine arriviamo a Monterey, dove peraltro siamo molto fortunati perché per cena ci imbattiamo in un posto fichissimo direttamente sull’oceano dove mangiamo molto bene – Lalla Oceanside Grill, se mai qualcuno dovesse passare da Monterey 🙂 – prima di ritirarci in motel.

La mattina successiva come prima cosa facciamo un salto a Pacific Grove, che è il paesello accanto a Monterey (di quest’ultima non ho belle foto perché ormai era buio): il posto è decisamente più elegante di Santa Cruz.

E l’eleganza non finisce qui, perché a questo punto imbocchiamo la 17-Mile Drive, una strada costiera a pagamento che passa in una zona in cui si trovano location molto suggestive sull’oceano, qualcosa tipo cinque campi da golf e ville da sogno dal costo medio di 10 milioni di dollari, a occhio! Insomma, se sei un mega miliardario di San Francisco, decisamente un bel posto per la villeggiatura 🙂

A questo punto è ora di tornare verso nord. Questa volta non seguiamo la costa ma passiamo dall’interno, in modo tale, come accennato, da incrociare la Silicon Valley. Mi era già stato detto che in effetti non è che sia sto gran posto – peraltro non è nemmeno una vera e propria valley 🙂 – ma, visto che eravamo di strada, volevo togliermi lo sfizio di dare un’occhiata alle sedi dei grandi colossi dell’informatica. Per di più, tanto per cambiare, siamo in un ritardo allucinante, quindi facciamo tutto di frettissima!

Per prima cosa si passa da Cupertino, sede della Apple (ci limitiamo all’Infinite Loop: se mi capita di ripassare, darò un’occhiata alla nuova Astronave):

Ci dirigiamo poi a Mountain View, sede di Google, con tanto di robottino di Android che è a quanto pare è l’imperdibile attrazione principale 🙂

Eccoci poi all’Università di Stanford, a Stanford (ma va!) / Palo Alto:

E infine Facebook a Menlo Park (foto scattata al volo perché è davvero tardi e di una mega insegna con scritto Facebook a caratteri cubitali non c’è nemmeno l’ombra):

Effettivamente confermo che alla fine non è che ci sia sto granché di stupefacente. Le sedi sono tutte “perfette”, in posti molto verdi e con edifici molto moderni, ma in linea generale non lasciano particolarmente il segno. Almeno, questo vale guardandole da fuori: le visite guidate all’interno immagino saranno molto più interessanti.

Anche il campus di Stanford è sì bellissimo, però quasi troppo preciso e perfetto, con i suoi vialoni, alberi, edifici nuovi e impeccabili. Non parlo per invidia o per la rivalità tra le due università (della qual cosa peraltro mi interessa gran poco, al di là delle battute), ma a pelle mi è sembrato molto migliore il nostro qui a Berkeley, più piccolo (che poi piccolo…), meno perfetto forse, ma più “vero” e più affascinante. Beh, chi avrà modo di passare da queste parti potrà dare il proprio giudizio!

Comunque sia, al grido di “E anche la Silicon Valley ce la siamo… ” 🙂 , nel frattempo siamo arrivati all’aeroporto, ed è ora di salutare Sara: devo proprio ringraziarla perché il suo viaggio qui in USA è stata un’ottima occasione, come avete visto, per fare finalmente delle bellissime escursioni tra California, Nevada, Arizona e Utah!

Comments are closed.